Chamois, il paese valdostano senza auto

Siamo in Valtournenche, la valle del Cervino.

Circa a metà della valle a 1800 metri di quota si trova Chamois, un paese ormai noto perchè non ci arrivano le auto. E’ raggiungibile solo a piedi o in funivia.

La passeggiata che propongo si snoda, a quota praticamente costante, per circa 6 chilometri (da ripercorrere a ritroso per tornare al punto di partenza), in un bel bosco di larici e abeti, con numerosi scorci verso il Cervino e sul paese.

Si parte dal comune di La Magdeleine, precisamente dalla frazione di Artaz. Lì c’è un parcheggio gratuito e il percorso non viene allungato molto. Altrimenti la macchina si può lasciare nel parcheggio a pagamento, più capiente, lungo la strada asfaltata che da Artaz porta all’inizio del sentiero. Le macchinette del parcheggio non fanno resto, fondamentale munirsi di spiccioli.

Lasciata l’auto colpisce immediatamente la visione verso la valle centrale con le casette di Artaz con i tipici tetti di ardesia.

Più in basso il bianco campanile della chiesa di La Magdeleine.

Sul versante opposto della Valtournenche il paese di Torgnon, sormontato dalla Becca di Aver. Al di là della valle il Monte Emilius che sovrasta Aosta.

Lasciamo la strada asfaltata,  il “sentiero” nel bosco è una strada sterrata, facilissima da percorrere anche con i passeggini.

Lungo il percorso pannelli illustrativi sulle energie alternative, visto che in valle si produce molto idroelettrico.

Uno dei punti panoramici verso il fondovalle della Valtournenche. La Gran Becca, così è chiamato il Cervino, è inconfondibile.

Le prime case di Chamois.

Il centro di Chamois con il campanile della chiesa che spicca bianco e vicino l’impianto della funivia che collega il paese col fondovalle.

Quasi arrivati all’abitato troviamo la Cappella della Santissima Trinità.

Superato su un ponte il torrente Chamois, dove si trova un vecchio mulino, si entra nel paese.

Anche se ci sono molti turisti, non si vede nè una moto, nè una bici. Non solo mancano le auto, ma non ci sono neanche altri mezzi di locomozione! Solo qualche locale passa con un motocarro, i campi vanno comunque curati.

In questo periodo nella piazza centrale è installata l’opera itinerante “Cristalli di luce”: scultura luminosa, alta 7 metri, che si autoalimenta con i pannelli fotovoltaici.

Le casette immerse nel verde con vista sulla valle ci permettono di immaginare una vita diversa da quella che conduciamo tutti i giorni in città.

Ritorniamo ad Artaz facendo lo stesso percorso. In prossimità del termine della strada sterrata si trova una gelateria, o meglio un casotto in legno proprio sul sentiero, che fa il gelato col miele prodotto in loco dai propritari. Si chiama Lo dzet, che in patois significa lo sciame. Il gelato al fior di latte è mondiale, meritatissimo dopo una camminata di 12 chilometri, e costa meno che in città, a parità di quantità. Naturalmente vendono anche il loro miele e i prodotti delle api. Veramente una bella scoperta.

La strada ritorna asfaltata e siamo in prossimità del parcheggio.

Infine ecco la mappa relativa all’andata con la curva di livello.