La Montagnola senese – 1° parte

La Montagnola Senese è una delle principali zone collinari della provincia di Siena. Il suo territorio spazia tra i comuni di Casole d’Elsa, Monteriggioni, Siena e Sovicille. Il maggior rilievo è il Montemaggio con i suoi 671 metri. Il sottosuolo, prevalentemente calcareo, è ricco di marmi, tra cui il famoso marmo giallo. Il territorio è ricoperto di boschi soprattutto di lecci, castagni e corbezzoli.

Propongo un giro ad anello, partendo da Monteriggioni, nella parte a nord-est della collina, che tocca pievi, ville e castelli.

Monteriggioni

Il Castello di Monteriggioni fu costruito dai senesi, per ordinanza del podestà Guelfo da Porcari, in un periodo compreso tra il 1214 e il 1219 a scopo difensivo. Il tracciato circolare delle mura segue l’andamento naturale della collina, contribuendo a creare un notevole effetto scenografico quando ci avviciniamo al paese. Anche Dante nel XXXI canto dell’Inferno cita: Monteriggion di torri si corona”.

Abbadia Isola

Il monastero benedettino fu fondato all’inizio dell’anno Mille ai margini della via Francigena. Attorno sorse il borgo che ha goduto di grande importanza strategica nel Medioevo. L’ abbazia viene citata dall’Arcivescovo Sigerico come Borgonuovo, il nome originale del luogo.

Strove, Castel Pietraio, Pieve di Santa Maria a Castello

Proseguendo la strada da Abbadia Isola, si incontra Strove piccolo villaggio, collocato su una lieve altura, che conserva ancora la tipica struttura dell’insediamento medievale, dalla forma tondeggiante e dalle strette e ricurve viuzze. Subito fuori dall’abitato la romanica chiesa di San Martino, semplice edificio ad unica navata. Non lontano da Strove si trova Castel Pietraio, importante testimonianza di avamposto difensivo senese di cui il primo insediamento risale al XI° secolo.

Più avanti, sulla strada che sale nei boschi della Montagnola, un bivio porta alla Pieve di Santa Maria a Castello,  un raro esempio nella zona di edificio religioso anteriore alla maturità del Romanico. Altra particolarità del complesso è un piccolo edificio a pianta centrale situato a lato chiesa, si tratta di un battistero.

La villa di Scorgiano e la pieve di Marmoraia

Iniziando la salita, si trova il borgo di Scorgiano con la villa Bichi Borghesi costruita, insieme alla tenuta, dal Cardinale Antonio Bichi Borghesi nel 1650. Attualmente è sede di un’azienda agricola e di un agriturismo, viene utilizzata per ricevimenti e matrimoni.

Si continua ancora lungo la strada e quando il bosco diventa fitto di lecci e castagni, una breve deviazione porta al piccolo abitato di Marmoraia dalla interessante chiesa romanica dedicata a i Santi Maria e Gervasio, ricordata per la prima volta nel 1047. L’edificio ha la caratteristica di conservare ancora parte della fortificazione medievale, che nasconde la facciata, alla quale si accede attraverso una porta praticata nella cortina muraria difensiva.

Il castello di Celsa

Lungo la strada che torna verso Siena, non può passare inosservato il castello di Celsa. Sorto come baluardo difensivo della repubblica di Siena, fu trasformato nel Cinquecento in residenza per iniziativa del proprietario Mino Celsi. Successivamente il complesso fu distrutto dalle truppe imperiali Austro-Spagnole di Carlo V. Durante il XVII secolo, fu restaurato e vennero realizzati i meravigliosi giardini, espressione della cultura barocca. Nel 1802 la proprietà passò alla famiglia Chigi, che trasformarono la residenza in un maniero neogotico. Un ulteriore restauro della dimora e del giardino si deve ai principi Aldobrandini, proprietari di Celsa dai primi del Novecento.

La Pieve di San Giovanni Battista a Pernina

Oltrepassato il castello di Celsa, deviando sulla destra dalla strada principale, una sterrata di circa un chilomtro porta alla pieve di Pernina. La pieve si trova in un verde prato al margine del bosco. Da terrazzo nella parte absidale si gode di un bellissimo panorama sulla città di Siena. L’edificio, per le attinenze stilistiche con la abbazia a Isola, dovrebbe risalire alla seconda metà del XII secolo mentre la torre campanaria è frutto di due distinte fasi costruttive: il basamento risale alla prima metà del XII secolo mentre la parte superiore risale alla fine dello stesso secolo.

La villa Cetinale

Dalla Pieve di Pernina, seguendo un percorso a piedi si giunge al Romitorio del Cetinale e, scendendo la Scala Santa, alla villa omonima. Ho già parlato ampiamente di villa Cetinale nell’articolo di cui metto il link.

Il giardino di Villa Cetinale nel comune di Sovicille (SI)

Il borgo di Santa Colomba

Borgo di origine medievale, già caratterizzato dalla presenza di un castello, subì nel 1364 le razzie della compagnia di ventura guidata dall’inglese Giovanni Acuto, al soldo dei fiorentini. Il borgo conobbe nuovo prestigio quando sulla fine del XV secolo Pandolfo Petrucci, signore di Siena, trasformò quel che restava della fortificazione in villa. La chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo risale al XII secolo. Al suo interno si possono ammirare due grandi scene dipinte ad affresco rappresentanti la Natività e la Crocifissione.

Gli eremi: San Leonardo al Lago e Lecceto

Attestato fin dal XII secolo, l’eremo sorge ai margini di quello che nel Medioevo era chiamato il lago Verano, bonificato nella seconda metà del XVIII secolo. Il santo titolare è Leonardo del Limosino, eremita molto venerato nel medioevo europeo e celebrato per il forte legame con la natura, in particolare alberi e boschi. A breve distanza dall’eremo di San Leonardo si trova la cosiddetta Piramide, obelisco che ricorda la settecentesca bonifica dell’area sottostante ancora oggi chiamata Pian del Lago. La Piramide segna anche l’inizio del Canale del Granduca, un tunnel di circa due chilometri perfettamente conservato e ancora agibile, che servì per permettere il deflusso delle acque.

L’eremo di Lecceto si trova immerso nel bosco. Nacque nel XII secolo quando un gruppo di eremiti si ritirarono a vivere nelle grotte tufacee di questa selva. Questo gruppo  di uomini in ricerca di Dio scelse di seguire la Regola di S. Agostino. Dagli anni ’70 l’eremo è tenuto da un gruppo di monache agostiniane.

Il Castello della Chiocciola

Tornando verso Monteriggioni non passa inosservato il castello della Chiocciola. Famoso soprattutto per aver resistito nella metà del XVI secolo alle milizie imperiali durante la guerra di Siena. Il castello è caratterizzato da una robusta torre quadrangolare coronata da merli. Su uno dei lati è addossata una torretta cilindrica che contiene una scala elicoidale che dà il nome al complesso.

Il borgo di Colle Ciupi

Il villaggio, di origini medievali, si presenta oggi come un piccolo agglomerato rurale. Al centro si conserva ancora la chiesa romanica di San Lorenzo, a unica navata e dalle semplici linee architettoniche. All’interno è presente un ciclo di affreschi risalente ai primi anni del Trecento e assegnato alla scuola di Duccio di Buoninsegna.

Ecco una cartina di massima del percorso.

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