La Punta Chaligne è un rilievo erboso facilmente raggiungibile, basta avere un buon allenamento e disposizione a affrontare circa 1100 metri di dislivello. Dalla vetta il panorama è quasi a 360°, dal Grand Combin e la valle del Gran San Bernardo, alla Valpelline con lo spettacolare Cervino appena dietro, al Gran Paradiso, fino all’alta valle d’Aosta.
Dalla strada del Gran San Bernardo, si seguono le indicazioni per Buthier e si lascia l’auto appena passata la frazione Verney a 1532 metri di altitudine.
Si inizia subito a salire su strada sterrata salire tra pascoli e baite abbandonate.
Nella foto seguente la meta del percorso si intravede lontana al centro dell’inquadratura.
Una bellissima baita abbandonata con vista su tutta la Valpelline, un vero peccato. Si continua a salire, prima di entrare nel bosco: verso Est la Becca di Viou e la Valpelline
Un primo tratto di sentiero nel bosco taglia la strada percorribile dalle auto. Prima di raggiungere il Rifugio Chaligne, il panorama si apre: da sinistra il Mont Gelè col ghiacciaio, la testa della Valpelline, e la Becca di Viou.
La giornata è limpida e senza nuvole, perciò proprio dietro la testa della Valpelline spunta, inconfondibile, la vetta del Cervino: la Gran Becca.
Il rifugio Chaligne è in vista e la nostra meta, il dosso verde sovrastante, ancora lontana. Si percorre ancora un pezzo di strada sterrata e si giunge al rifugio Chaligne a 1943 metri di altitudine. Il rifugio è molto frequentato visto che in circa un’ora di cammino è facilmente raggiungibile. Un laghetto e gli alpaca sono una piacevole sorpresa. Dal rifugio si possono seguire vari percorsi, decidiamo per un percorso ad anello. Seguendo il sentiero nel bosco, una lunga diagonale ci riporta praticamente sopra il punto di partenza. Appena si esce dal bosco si aprono panorami sulla valle del Gran San Bernardo, fino al Monte Bianco.
La salita più impegnativa è lungo crinale. Qui disturbano un po’ le biciclette, fortunatamente non numerose, che scendono dalla vetta, visto che il sentiero è molto stretto e ripido. Ma i panorami sono notevoli.
Prima di arrivare in vetta facciamo una sosta al Colletto a circa 2500 metri di altitudine.
Due panoramiche scattate dal Colletto, la prima verso Nord-Est nella quale è evidente anche il percorso fatto, la seconda verso Sud-Ovest con a sinistra la punta Chaligne e davanti Gran Paradiso e Rutor. Ecco la meta, si distingue la croce di vetta e il sentiero da percorrere con due escursionisti. Finalmente raggiungiamo la cima della Chaligne.
In vetta ci sono due croci, una in ferro e bronzo che pesa 100 chili realizzata dall’artista valdostano Siro Viérin posta nel 2008. In un bassorilievo sono rappresentati i partecipanti alla processione verso la Punta Chaligne che dal 1630 si svolge ogni anno. Tale manifestazione ha avuto inizio come ringraziamento dei sopravvissuti alla peste del 1600.
Si inizia la discesa verso il Col di Metz (2486 m) che separa la punta Chaligne da quella di Metz.
In vetta alla Punta di Metz (2552 m), la Punta Chaligne appare aguzza e molto ripida e dal lato opposto si vede tutta la città di Aosta.
Sulla via del ritorno deviamo dal sentiero diretto per il rifugio e al Plan du Debat prendiamo il sentiero 2A. All’inizio il sentiero, contrassegnato da numerose croci in legno offre ampi panorami tra rododendri e belle fioriture, poi entra nel bosco di conifere.
Un aliante volteggia sopra le nostre teste, nel silenzio colpisce il rumore che fanno le sue ali fendendo l’aria. Ci fa compagnia nel cammino, che abbiamo allungato un po’. Dopo il rifugio la strada è quella dell’andata. Il sole adesso è molto più basso e siamo alle baite in bellissima posizione che avevamo visto presto stamani.Aggiungo la cartina del percorso