La Montagnola senese – 2° parte

Un altro percorso nella parte sud della Montagnola senese, parte poco oltre Colle di Val d’Elsa e dopo aver percorso parte della rettilinea strada provinciale 541 “Traversa Maremmana”, si inoltra nel cuore del rilievo tra boschi, borghi, pievi e castelli. Per poi ritornare, dopo un anello, sulla stessa strada verso il punto di partenza.

Le Caldane

Bagni termali con sorgenti di acqua tiepida che hanno proprietà terapeutiche conosciute fin da epoca etrusco-romana. Le terme furono distrutte dalle truppe senesi nel 1260 e furono parzialmente ricostruite intorno alla metà del Quattrocento. L’acqua che sgorga dalle sorgenti confluisce in quelle del fiume Elsa. Luogo molto suggestivo in inverno quando l’acqua a temperatura molto maggiore dell’aria forma la nebbia e la condensa si gela sulla vegetazione, ma anche in autunno quando le foglie colorate si riflettono nell’acqua.

Il castello di Casole

Il castello di Casole si trova in località Querceto, non molto distante dalla strada provinciale 541, Traversa Maremmana, che collega Colle Valdelsa con la Siena-Grosseto. Il borgo era appartenuto al fratello di Luchino Visconti e il regista vi trascorreva volentieri lunghi soggiorni tra contemplazioni e feste mondane, alle quali i saloni della dimora si prestavano perfettamente. Poi ha subito vari passaggi di proprietà e oggi è un resort di lusso.

Pievescola

Frazione del comune di Casole d’Elsa. La tradizione fa risalire la fondazione del borgo all’XI secolo, quando la contessa Ava dei Lambardi di Staggia, o Ava di Montemaggio, fece qui erigere la pieve di San Giovanni Battista. Il toponimo Scola induce a pensare che alla pieve dovesse essere affiancata una scuola di lettere o di canto. La pieve romanica si trova al centro del paese, notevoli le tre absidi e la facciata col campanile a vela sullo spiovente destro.

Simignano

Borgo nel comune di Sovicille, nacque in epoca alto-medievale come castello dei nobili di Staggia, poi sottomesso alla Repubblica di Siena nel 1163. L’edificio principale del borgo è la chiesa di San Magno, risalente al periodo alto-medievale, ma successivamente rimaneggiata.

San Giusto a Balli

La pieve di Santi Giusto e Clemente si trova nel comune di Sovicille. E’ una delle più antiche testimonianze dell’architettura romanica nel territorio senese, citata già nel 1078. Nel ‘600 fu rimaneggiata e privata di una delle navate laterali.

Ponte allo Spino

Della bellissima Pieve romanica di San Giovanni Battista a Ponte allo Spino ho sià parlato nell’articolo di cui metto il link:

La Pieve di Ponte allo Spino (Sovicille)

Toiano

La località è composta da varie piccole borgate: Toiano, Palazzaccio, Poggiarello di Toiano, Caldana e Valli. Il cosiddetto “Palazzaccio” è l’edificio che fu un tempo il castello del borgo di Toiano. Presenta due corpi di fabbrica collegati tra loro da fabbricati minori e da un tratto di cinta muraria. Una delle due strutture è costituita da un alto torrione in pietra con basamento a scarpa.

Sovicille

Comune con più di 10000 abitanti, il suo territorio comprende anche buona parte della val di Merse. Il centro storico  è posto su un rilievo ai piedi della Montagnola e racchiuso nella cerchia delle mura quattrocentesche, era nel secolo XII sede di un castello posseduto dal vescovo di Siena. Nel centro si trova il castello di Sovicille: villa del XVII secolo sorta sul precedente nucleo edilizio fortificato del castello, in posizione dominante. La villa si apre su una terrazza ed è collegata al parco, in cui ci sono alberi secolari, da un magnifico doppio scalone in pietra.

Tegoia e Molli

Dal borgo di Tegoia proprio sopra Sovicille, una bella passeggiata di circa un’ora porta alla Pieve di San Giovanni Battista a Molli. La chiesa sorge in uno dei punti più alti della Montagnola Senese e sullo spartiacque che divide la Val di Merse dalla Val d’Elsa. Consta di tre navate divise da una serie di quattro archi a tutto sesto. I ruderi dei possenti muri a secco che “riemergono” dal bosco intorno alla Pieve risalgono probabilmente a un castelliere etrusco o pre-etrusco. La navata di destra fu distrutta dal campanile che crollò colpito da un fulmine. La parte alta del campanile fu ricostruita, mentre quella inferiore è romanico originale.

Nei pressi della Pieve si trovano un bel laghetto con le ninfee, un castagno secolare e le cave di marmo giallo.

Rosia, Ponte della Pia, Eremo di Santa Lucia, Montarrenti

A Rosia si può ammirare un’altra pieve romanica: la pieve di San Giovanno Battista, il cui campanile è impreziosito da una successione verticale di monofore, bifore, trifore e quadrifore.

Nella valle boscosa e selvaggia del torrente Rosia si trova il suggestivo Ponte della Pia che ricorda la nobildonna senese Pia de’ Tolomei, immortalata nel Purgatorio di Dante. Il ponte romano, ricostruito in epoca medievale ha svolto un ruolo importante lungo il percorso della antica Via Massetana che collegava Siena alla Maremma.

Dal ponte della Pia un breve percoso di 15 minuti nel bosco porta all’eremo di Santa Lucia. Le sue origini sono antecedenti al 1200 e si devono, probabilmente, all’eremita Bonacorso che viveva da queste parti. Oggi è in stato di abbandono e ricoperto dalla vegetazione per buona parte.

Poco più avanti, si trova il castello di Montarrenti, ristrutturato dalla Provincia e utilizzato come osservatorio astronomico dalla Unione Astrofili Senesi.

Tonni

Il borgo di Tonni fu un comune del contado senese nel XIII secolo, abitato principalmente da scalpellini e scavatori di marmi. L’edificio principale del borgo è la chiesa di San Bartolomeo.

Palazzo al Piano

In origine la struttura, medievale, era chiamata Castello Balbiano. L’attuale edificio è stato ricostruito nel XIX secolo. Da sempre appartenuto alla nobile famiglia senese dei Lucarini. L’Amministrazione provinciale ha effettuato una ristrutturazione, ancora in corso per il recupero completo del complesso da destinare ad Accademia per l’alta formazione turistica.

Ecco una mappa indicativa del percorso

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