I laghetti di Bellagarda da Ceresole Reale

Un itinerario solitario per un totale di 6 chilometri (sola andata) con un dislivello di circa 600 metri conduce da Ceresole Reale ai laghi di Bellagarda.

La parenza è dalla diga del lago di Ceresole Reale a circa 1600 m.

Fine agosto, la nebbia è fitta, un raggio di luce illumina il fianco della montagna dove dovrebbero essere situati  i laghetti di Bellagarda.

Attraversata la diga,

s’imbocca la mulattiera che scende alle fonti minerali, per volgere immediatamente a destra, su terreno acquitrinoso, verso una baita. Si prosegue entrando nel bosco, dove s’incontra un sentierino che conduce ad uno stagno in cui l’erba è cresciuta nell’acqua e forma degli strani disegni.

Si prosegue per una fitta e cupa abetaia,

quindi, con una pendenza via via minore fra larici sempre più radi. Dalle nuvole spuntano solo le vette delle montagne, mostrando che in alto c’è un bel sole.

Continuando, si entra nel vallone dominato dal Monte Bellagarda (m 2901), dove ci sono i ruderi dell’Alpe Pian Pesse (m 1871).

Il panorama inizia ad aprirsi, ma l’alpeggio è circondato ancora da larici.

Da qui il sentiero inizia ad essere rovinato probabilmente dalle numerose pecore o capre tenute al pascolo giorni addietro. Salendo ripide svolte il panorama si apre verso il lago di Ceresole.

In breve si arriva all’Alpe Ciarbonera (m 2055), costruita su roccioni levigati in splendida posizione panoramica.

Le nuvole oramai si stanno dissolvendo e sono ben al di sotto dei 2000 metri. Attira lo sguardo il gruppo del Gran Paradiso con la vetta e la Becca di Moncorvè più a sinistra.

Zoomando un po’ si possono notare la statua della Madonna posta sulla cima del Gran Paradiso e due persone in cima al ghiacciaio.

In breve, risalendo un costone,  si raggiunge il primo lago di Bellagarda (2157 m), contornato da vegetazione palustre.

Anche qui, come nello stagno oltrepassato nel bosco, sono cresciuti molti fili d’erba che con la luce donano alla superficie dell’ acqua un effetto argentato.

Girando attorno al lago il riflesso delle Levanne è perfetto e spettacolare.

Il panorama verso nord mostra il gruppo del Gran Paradiso con le nubi che si stanno definitivamente dissolvendo. Il sentiero lungo il lago è costeggiato da grossi pietroni, da piante di mirtillo e da rododendri purtroppo sfioriti, vista la tarda stagione.

Salendo ancora un po’ il sentiero tocca i successivi specchi d’acqua, il più elevato dei quali si trova a 2246 m.

Il secondo laghetto si trova incastonato in una conca difficile da raggiungere, ma che si vede bene dall’ alto.

Il terzo lago è in posizione un po’ più aperta verso Nord. Qui troviamo anche delle raganelle che si mimetizzano con le rocce del fondo del lago.

Il quarto lago si raggiunge percorrendo tracce di sentiero poco evidenti tra fitti arbusti di rododendro. Il panorama è più aperto, in basso si può vedere il lago sottostante.

Torniamo indietro al terzo laghetto che ci appare più accogliente per riposarsi e rifocillarsi un po’. L’acqua color smeraldo, ci troviamo sotto la parete con la Bocchetta Fioria raggiungibile percorrendo altri 200 metri di dislivello su un sentiero piuttosto ripido.

Mangiare un panino in una pace simile e con questo spettacolo davanti è notevole.

Ricominciamo a scendere

e non resta che soffermarsi ancora a memorizzare i particolari che ci possono del percorso, l’erba a fine stagione estiva, una veduta, un uccellino, un riflesso perfetto….

Per finire, la traccia GPS e il profilo dell’ elevazione ottenuti con Googlo Earth.