Anello Cheneil – Colle di Nana in Valtournenche

Cheneil è una frazione di Valtournenche a 2000 metri di quota.

In località Barma si trova un ampio parcheggio, dal quale si può raggiungere il paese, posto un centinaio di metri più in alto, con un ascensore gratuito o su comoda mulattiera in pochi minuti.

Le poche case si trovano in una bellissima conca con vista sul Cervino, presente anche un albergo e un bar.

Lalla Romano ha descritto questo “paese”, dove aveva trascorso diverse estati,  in un racconto: “Pralève”, ecco qualche frase:

“Non è comodo, arrivare a Pralève. Non è neanche comodo starci, nel senso che mancano parecchi «conforti»; e questa è la seconda ragione del suo privilegiato isolamento: non meno ovvia e altrettanto insufficiente della prima.”

“Una cosa era acquisita: potevo bene star ferma o andare, parlare o tacere: nessuno avrebbe fatto caso. E non solo perché ogni movimento di persone scompariva in quella vastità, ma perché vigeva a Pralève una specie di legge non detta né scritta, che chiunque capitasse lì avvertiva: per cui ognuno era investito da una sovranità che non escludeva quella degli altri, così che tutto quello che ciascuno faceva era ben fatto.”

Ma torniamo al percorso ad anello che ci farà ammirare il Cervino, il Monte Rosa, per ritornare a Cheneil toccando un laghetto sotto la punta Falinere e il santuario della Clavalitè.

Cappella di Notre-Dame-de-Guérison
Rudere con vista sul Cervino
Pensione Carrel. Luigi Carrel alpinista e guida ha vissuto qui
Genziana purpurea
Inizia la salita sull’Alta Via 1
Alpeggio a botte tipico valdostano
Cheneil dall’alto
La testata della adiacente Valpelline con la Dent d’Hérens che spunta dietro il ghiacciaio
Quasi giunti al Col Des Fontaines (2697 m) si vede il ghiacciaio del Rutor e il Santuario della Clavalitè
Mentre dal lato opposto della valle il Lago di Cignana
Spunta anche la vetta del Monte Bianco
Il Cervino scompare
La Punta Falinere, siamo sul Col des Fontaines
Ancora Cheneil dall’alto. Adesso si vede anche Valtournenche
Il cippo indicatore del colle
Panoramica dal Col des Fontaines
Si riprende il sentiero verso il Colle di Nana
Al di là della valle centrale il Gran Paradiso, riconoscibile per il ghiacciaio e a destra il Monte Emilius con in secondo piano la punta aguzza della Grivola
Laghetto sul sentiero
Il colle di Nana (2775 m) affollato di escursionisti
Un grande ometto indicante il punto col miglior panorama sul Monte Rosa
Piramide Vincent e Punta Gnifetti
Polluce
Roccia Nera
Polluce, Castore e Lyskamm
Uno stambecco curioso vicino al colle
Panoramica sulla testata della Val d’Ayas
Ancora il Monte Rosa col sentiero che dal colle di Nana scende al rifugio Grand Touralin in basso a destra
Il cippo del Colle di Nana

Si torna indietro seguendo lo stesso sentiero fino a incontrare la deviazione per il santuario della Clavalitè, più o meno all’altezza del laghetto incontrato durante la salita.

Il cippo indicante il colle con sullo sfondo il Monte Rosa
Un ultimo sguardo all’indietro al colle di Nana
Il lago Falinere proprio al di sotto dell’omonima punta
Indietro verso il colle di Nana; a sinistra la Becca Trecarè, a destra quella di Nana
Riflessi e colori già quasi autunnali nel lago Falinere
Ancora il lago e l’indicatore del sentiero, non è più l’Alta Via 1
Si inizia a intravedere il Santuario della Clavalitè
Il Cervino che rispunta imponente
Arrivo al santuario, il sentiero percorso e la punta Falinere a sinistra

Il santuario della Clavalitè è dedicato a San Domenico Savio, allievo di Don Bosco e morto a 15 anni. Da qui si ha un panorama a 360°.

Panoramica dal santuario

Qui arriva anche la seggiovia da Chamois, ma indubbiamente è più emozionante arrivarci camminando.

Oltrepassato l’arrivo della funivia ci si incammina verso il Colle di Fontanafredda, per tornare a Cheneil

Inizia la discesa

A sinistra la punta Falinere e il santuario della Clavalitè a destra
Incontri nel solitario vallone

Arrivati di nuovo a Cheneil, la conca nel tardo pomeriggio è assolata e dominata da becca di Aran e Roisetta, dal Grand Tournalin e dalla becca di Trecarè.

L’itinerario col profilo altimetrico