Laghi Cerretani e Lagastrello nell’Appennino Tosco Emiliano

Il parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano è stato istituito nel 2001 lungo la dorsale appenninica tra l’Emilia-Romagna e la Toscana interessando le province di Massa-Carrara, Lucca, Reggio Emilia e Parma. Ricco di laghi, propongo la visita ad alcuni di essi raggiungibili dal versante toscano della Lunigiana, con qualche divagazione artistica.

Laghi Cerretani

Nei pressi del Passo del Cerreto, ci sono quattro laghi originati dai ghiacciai che nei millenni sono scesi dal Monte La Nuda: il Lago Gore, il Lago Scuro, il Lago Pranda, il Lago del Cerreto.

Si parte con l’auto da Fivizzano (326 metri sul livello del mare) e si percorre la statale 63 del valico del Cerreto. Dopo circa 7 chilometri di trova la Pieve di Vendaso del XII secolo in stile romanico. Molto interessanti i capitelli caratterizzati da fiori, margherite a sei petali, cerchi concentrici, intrecci,  figure di animali, uccelli, figure enigmatiche, tra cui ben due sirene bicaudate diverse.

Percorsi altri 14 chilometri si arriva a Cerreto Laghi (1344 metri di altitudine).

L’aspetto è quello di un villaggio costruito ai fini di sfruttare il territorio per gli sport invernali. Da qui partono numerosi percorsi ben descritti in un pannello, con tanto di chilometri e tempistica. Nel centro del paese si trova il lago Cerretano compromesso rispetto alla condizione originaria, in quanto circondato dagli edifici. Il percorso arancio, della durata di un’ora e mezzo, tocca gli altri tre laghi, che conservano il loro aspetto naturale di laghi di crinale inseriti nei boschi di faggio, con ampie radure.

Lago Cerretano
Torrente nella faggeta
Lungo il percorso nei pressi del Lago Scuro

Percorriamo l’anello del Lago Pranda.

Il Lago Le Gore risulta meno aperto e circondato da vegetazione, ma offre diversi scorci suggestivi.

Da Licciana Nardi al passo del Lagastrello

Il passo del Lagastrello a quota 1198 metri si trova nel comune di Comano. Passando da questo paese impossibile non notare il castello con la torre cilindrica del XIII secolo. Vedendo il contesto viene da raccontare “C’era una volta…..”.

Proseguendo la strada provinciale 25, nella prima parte immersa in bellissimi castagneti e che poi si apre in bellissimi panorami, si arriva diretti al passo del Lagastrello. Purtroppo a pochi chilometri dalla meta è interrotta, per cui ci tocca tornare indietro.

L’alternativa è percorrere la provinciale 74 Massese partendo da Licciana Nardi (210 metri sul livello del mare). I circa 25 chilometri sono meno panoramici dell’alternativa passante da Comano, ma in circa mezzora si raggiunge il passo.

Lungo la strada, ormai in prossimità del passo, si trovano i ruderi dell’Abbazia di Linari.

L’Ospedale dei Linari, sorto sulla strada di collegamento tra Parma e Luni, nel X secolo era retto dall’Ordine dei Cavalieri di Altopascio.

Il Lago Paduli è un bacino artificiale creato dallo sbarramento del torrente Enza.

Sebbene sia estate e a bassa quota faccia caldo, qui soffia un venticello molto fresco. Transita solamente qualche ciclista e qualche raro escursionista, il silenzio e la pace sono formidabili.

Il lago è mmerso in una zona di notevole interesse naturalistico e paesaggistico. Ha una forma allungata in direzione nord-sud, è lungo circa 1500 metri, con larghezza massima di 340 metri e un sentiero corre lungo tutto il suo perimetro. Qui pascolano i cavalli appenninici allo stato brado, non ho potuto fotografarli in quanto erano nella faggeta che costeggia il lago e la luce era scarsa.

A circa 20 minuti di passeggiata, un po’ in salita, ma ben tracciata si raggiunge il Lago Sguincio.

Piccolo lago di origine glaciale, si trova ad una quota di 1 240 metri , ha una profondità massima di 3 metri e una superficie di circa 3 ettari. Fa parte del Parco regionale delle Valli del Cedra e del Parma, noto anche come “Parco dei cento laghi”.

 

Luglio 2023