Due castelli in Val d’Ambra: Monastero d’Ombrone e Montalto

Nel comune di Castelnuovo Berardenga, a pochi chilometri dal raccordo autostradale Siena-Bettolle, si trovano, in luoghi suggestivi e pieni di fascino, una abbazia e due castelli, trasformati oggi in alberghi esclusivi.

Abbadia a Monastero,  o Badia di San Salvatore, fondata nel 867, è un tipico esempio di monastero camaldolese per monache di clausura. Nel secolo scorso è stata trasformata in villa, ma conserva ancora tre lati del convento, la crociera della chiesa romanica, l’alto campanile a pianta quadrata, con monofore e tre piani di trifore e il portale romanico del monastero. La torretta circolare invece è una ricostruzione moderna su una struttura preesistente.

 

Monastero d’Ombrone è un antico castello medievale documentato già a partire dall’XI secolo. Il toponimo “Monasterio” è dovuto alla vicinanza della Badia di San Salvatore della Berardenga. Nel 1208, l’esercito fiorentino tentò invano di espugnare il borgo. Invece fu conquistato nel 1270 dal Guido di Montefort che se ne servì quale avamposto contro la città di Siena. Gli edifici del borgo erano disposti in circolo intorno al cortile centrale. Il castello fu acquistato e trasformato in villa dalla famiglia nobile senese dei Chigi Saracini ed oggi è un complesso alberghiero.

Il Castello di Montalto (329 m) si trova tra i boschi in splendida posizione. Fu costruito nel XI secolo dai conti della Berardenga, discendenti di un vassallo di Carlo Magno che aveva fondato la Abbadia a Monastero. Oggetto di numerose contese tra Siena e Firenze, tra cui si ricorda la battaglia di Montalto del 1208, agli inizi del ‘900 venne restaurato e alterato. Le mura furono dotate di merli e furono rifatti la cappella e la torre d’ingresso.

Suggestiva la leggenda della Dama blu, amante del signore del maniero nei primi anni del secolo XIX, fatta uccidere presumibilmente dalla legittima consorte. Il suo teschio era conservato, fino a tempi recenti, in uno stanzino della torretta e si dice che il suo fantasma faccia sentire ancora l’inquietante presenza sia di giorno che di notte.

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